Bullismo tra fratelli e/o sorelle: a cosa fare attenzione?

Per la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, è utile considerare un dato importante: il bullismo può esistere anche all’interno della famiglia.

A riguardo, una ricerca longitudinale ha indagato la presenza del bullismo tra fratelli e/o sorelle, per comprenderne gli effetti sull’insorgenza di gravi sintomi psicopatologici.

A differenza di altri studi, dove le osservazioni venivano compiute attraverso i resoconti dei genitori, in questo caso sono stati preferiti dati riportati direttamente dai/dalle minori.

La ricerca è importante perché è un primo passo sull’impatto del bullismo in famiglia. Necessita di ulteriori conferme, per indagare l’impatto del bullismo tra fratelli e/o sorelle.

Cos’è stato fatto nella ricerca?

Sono stati coinvolti 3.600 partecipanti di 12 anni, che hanno completato un questionario dettagliato sul bullismo tra fratelli e/o sorelle.

Successivamente, a 18 anni, i/le partecipanti hanno affrontato una valutazione clinica standardizzata.

La valutazione si focalizzava sulla comparsa di sintomi psicopatologici gravi, di tipo psicotico:

  • allucinazioni (visive e uditive);
  • deliri (es. essere spiati);
  • esperienze di interferenza del pensiero da parte di entità.

Cos’è emerso dalle analisi statistiche?

Circa il 18,4% dei/delle partecipanti (664) hanno affermato di essere stati/e vittime di bullismo tra fratelli e/o sorelle.

Circa l’1,5% dei/delle partecipanti (55) hanno sviluppato sintomi psicotici.

La frequenza con cui bambini/e assumevano i ruoli di bulli e/o vittime si collegava alla probabilità di sviluppare un disturbo psicotico. In questo risultato, secondo i ricercatori, si ritrova un nesso causale (il bullismo è una delle cause che interviene).

I risultati sono stati ricondotti a 2 situazioni.

  1. La prepotenza che avviene solo in famiglia. In questi casi, diversamente da ciò che si potrebbe pensare, le persone più a rischio erano coloro che diventavano prepotenti, molto più che le vittime. Se ragazzi e ragazze assumevano più volte alla settimana o al mese i ruoli di bullo/a, oppure di vittima che diventava successivamente maltrattante (bulli/e-vittime), la probabilità di sviluppare un disturbo psicotico era tre volte maggiore rispetto a chi non aveva a che fare con il bullismo.
  2. Le prepotenze che avvengono in famiglia e al di fuori di essa. In questi casi, il rischio maggiore era per le vittime. Se il bullismo avviene a casa e a scuola (come vittima), il rischio di disturbo psicotico diventa 4 volte superiore rispetto a chi non subisce episodi di bullismo. Ciò potrebbe avvenire perché questi/e adolescenti non hanno un posto sicuro dove vivere.

A cosa prestare attenzione quando parliamo di bullismo tra fratelli e sorelle?

La ricerca ci porta a ipotizzare che il fenomeno del bullismo tra fratelli e/o sorelle potrebbe essere sottostimato nel resoconto dei genitori. Per questo, tale fenomeno potrebbe essere stato ampiamente ignorato negli studi passati sui traumi infantili.

Per questo, i genitori, gli operatori sanitari e i docenti dovrebbero fare molta attenzione anche al rapporto che si costruisce tra fratelli e sorelle in famiglia.

Attenzione particolare, quindi, dovrebbe esser posta alle dinamiche in famiglia, per non sottostimare gli eventi, minimizzandoli, e per intervenire per ridurre al minimo il bullismo tra fratelli e/o sorelle. A riguardo, soprattutto per contrastare la tendenza degli adulti a minimizzare o banalizzare le prepotenze tra fratelli e sorelle, bisognerebbe fare una corretta informazione sulle conseguenze a lungo termine che il bullismo ha sulla salute mentale, anche quando avviene tra fratelli e/o sorelle.

Inoltre, a livello sociale, può essere utile focalizzare l’attenzione sugli interventi che potrebbero aiutare le famiglie a ridurre e prevenire questa forma di aggressione tra fratelli e/o sorelle. A riguardo, come evidenziato da altri lavori, sarebbero utili interventi incentrati sulla formazione delle abilità sociali dei minori e sull’insegnamento agli adulti delle tecniche di mediazione per la gestione dei conflitti, sia a scuola che in famiglia.

RIFERIMENTI

DANTCHEV, S., ZAMMIT, S., & WOLKE, D. (2018). Sibling bullying in middle childhood and psychotic disorder at 18 years: A prospective cohort study. Psychological Medicine, 48(14), 2321-2328. doi: 10.1017/S0033291717003841.

TUCKER, C.J. & FINKELHOR, D. (2015). The state of interventions for sibling conflict and aggression: A Systematic Review. Trauma, Violence, & Abuse 18, 396–406. DOI: 10.1177/1524838015622438.

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