Studente vs detenuto: quanto si investe per entrambi?

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Capita spesso di incontrare studenti, anche nella scuola primaria, che dicono di vivere la scuola come se fosse un carcere.

Questi studenti non solo vivono la scuola come costrittiva  ma percepiscono gli spazi scolastici troppo angusti ed affollati, sperimentando malessere anche per questo.

Così, alla lunga, può essere naturale chiedersi: confrontando le spese procapite per studenti e detenuti, l’Italia come fa i suoi investimenti?

La risposta di fatto è molto semplice, se ci si riferisce agli ultimi dati disponibili (che consentono di fare confronti più precisi basandosi sull’anno 2010).

Considerando la spesa media per i detenuti nel 2013, comunicata dal Ministero della Giustizia, possiamo scoprire che ogni giorno in Italia nel 2013 sono stati spesi 123,78 euro per ciascun detenuto. Nel 2010, invece, erano 116,67.

Questo significa che in un anno, per ciascun detenuto, si spendono 45.179,70 euro (che nel 2010 erano 42.584,55 euro).

Il dato lascia perplessi se si considerano i rapporti europei, sia perché sembra essere superiore alla media europea (considerando che rispetto ad altri paesi non si includono le spese sanitarie, che in italia sono a carico del SSN), sia perché le condizioni dei detenuti sembrano essere pessime rispetto all’Europa, soprattutto a causa del sovraffollamento (anche per tali motivi è stata approvata di recente un nuova legge).

Per gli studenti, invece, cosa succede?

Secondo il rapporto OCSE 2013 (che si riferisce all’anno 2010 per l’UE-21), gli investimenti annui per ciascun studente, espressi in dollari USA, sono di poco superiori alla media europea nella scuola primaria (+19 dollari USA).

Nella scuola secondaria e nell’Università, invece, gli investimenti fatti per ciascun studente sono sotto la media (-864 dollari USA in meno per gli studenti di scuola secondaria e -3276 dollari USA in meno per gli studenti universitari).

Nello specifico, quindi, se consideriamo i cambi ufficiali del 2010 (dove 1€ =  1,32572$), si hanno i seguenti investimenti procapite:

  1. per gli studenti di scuola primaria, nel 2010 sono stati spesi 8296 Dollari USA, corrispondenti a circa 6.257,731 Euro;
  2. per gli studenti di scuola secondaria sono stati spesi 8607 Dollari USA, corrispondenti a circa 6.492,321 Euro.
  3. per gli studenti universitari sono stati spesi 9580 Dollari USA, corrispondenti a 7.226,261 Euro.

Risulta quindi evidente che per ciascun studente si investe molto meno rispetto a quanto avviene per ciascun detenuto.

Infatti, pur considerando il confronto più vantaggioso (quello con gli studenti universitari, per i quali si investe di più), ogni anno si spende quasi un +500% in più per ciascun detenuto (42.584,55€) rispetto a ciascuno studente (7.226,261€).

Anche se volessimo considerare differenze di tempo, poiché un detenuto passa in carcere 24 ore ed uno studente in media sta a scuola 1/4 di giorno circa (6 ore), si ottiene sempre che per i detenuti si spende di più (in questo caso circa un +45%, poiché se gli studenti universitari passassero nelle università 24 ore al giorno, avremmo 7.226,261×4=28.905,044).

Quali conclusioni possiamo trarre?

Abbiamo visto che gli investimenti a beneficio degli studenti sono decisamente inferiori rispetto a quelli fatti per i detenuti.

Senza nulla togliere al sistema penitenziario, se vogliamo che le scuole non vengano realmente percepite dagli studenti come carceri, credo che i dati sottolineino la necessità di supportare maggiormente il benessere di coloro che abitano la scuola, soprattutto se realmente si vorranno considerare le necessità degli studenti con bisogni educativi speciali (BES).

Se consideriamo infatti la scuola in termini di qualità della vita e non solo in termini di prestazioni e risparmio, sarà necessario valorizzare maggiormente la vita scolastica, investendo per il benessere dei giovani.

Un’idea potrebbe essere quella di ricordarsi che un minor sovraffollamento può essere utile non solo nelle carceri ma anche nelle classi, producendo vantaggi in termini di benessere e qualità della vita per studenti e docenti.

Un caro saluto

Cristian P.

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